È fondamentale individuare ed applicare procedure unificate e standardizzate anche agli aspetti fraseologici legati alla manualistica tecnica. Quanto esposto nell’articolo di approfondimento sulle Lingue Speciali si applica anche alle fraseologie. Uno stesso concetto può essere espresso in modi diversi tutti ugualmente corretti dal punto di vista tecnico e sintattico.
Il primo ed imprescindibile assunto da considerare è quello che la sintassi delle fraseologie sia semplice e chiara.
Il manuale di istruzioni è fondamentalmente un “testo a distanza”, nel senso che l’istruzione non avviene sul momento ma può essere attivata in qualsiasi momento.
È fondamentale che le istruzioni siano immediatamente accessibili. La strutturazione globale del testo, così come la conformazione dei livelli “micro” assumono un ruolo decisivo per la guida dell’utente nella rielaborazione dei messaggi.
A livello micro testuale ci si dovrebbe focalizzare sulla semplificazione delle frasi, le formule di leggibilità sono incentrate sull’analisi della lunghezza ed articolazione delle frasi, in base alla quantificazione degli elementi linguistici del testo.
Gli Indici nella strutturazione fraseologica della manualistica tecnica
L’indice Flesch – Vacca
L’indice in oggetto è un indice di leggibilità calcolato attraverso l’applicazione della seguente formula:
Leggibilità = 206 – (0,6 x S)-P
- P= numero medio di parole nella frase.
- S=numero medio di sillabe per ogni 100 parole.
- 206= costante che serve a mantenere i valori finali compresi tra 0 e 100
- 6 = una costante relativa alla lunghezza media delle parole dell’italiano.
I risultati oscillano su una scala di valori compresi fra 0 e 100, dove “100” indica la leggibilità più alta e “0” la leggibilità più bassa.
L’indice Gulpease
L’indice Gulpease, elaborato da Gulp, considera la lunghezza della parola e la lunghezza della frase.
Leggibilità = 89 – (Lp/10) + (3xFr)
- Lp = (100 x totale lettere)/totale parole
- Fr = (100 x totale frasi)/ totale parole
I risultati oscillano su una scala di valori compresi fra 0 e 100, dove “100” indica la leggibilità più alta e “0” la leggibilità più bassa.
I testi altamente specializzati presentano costruzioni sintattiche brevi ed una forte nominalizzazione. La nominalizzazione è l’uso, al posto dei sintagmi verbali, di sintagmi nominali quivalenti.
Un sintagma è un’unità del livello sintattico
Esempio di sintagma:
“ Dopo l’accensione, verificare per qualche minuto il regolare funzionamento dell’apparecchiatura.”
Dopo l’accensione è il sintagma nominale.
Linguaggio chiaro e Linguaggio Semplice
Bisogna parlare più di linguaggio chiaro che di linguaggio semplice
- Usare i verbi alla forma attiva
Esempi:
forma attiva= “premere il pulsante per attivare il comando”;
forma passiva = “attivare il comando premendo il pulsante”.
- Usare verbi a presente indicativo.
- Evitare l’uso eccessivo di pronomi.
- Formulare frasi semplici e lineari.
Costruzione paratattica e ipotassi
Quanto si parla di paratassi e ipotassi, si intende quanto segue:
- paratassi: indica una costruzione del periodo fondata prevalentemente su un criterio di coordinazione;
- ipotassi: si intende un procedimento sintattico per il quale si fa uso frequentemente di proposizioni subordinate alla principale.
La coesione di un testo non è legata semplicemente alla concisione: in molti casi, la ripetizione può assicurare la comprensione globale delle informazioni e l’eliminazione di qualsiasi ambiguità.
Aspetti fraseologici in riferimento alla Norma CEI EN 62079: 2002-1 “Preparazione di istruzioni – Struttura, contenuto e presentazione”
Con riferimento alla Norma CEI EN 62079:2002-1, è importante rispettare quanto segue:
- Informazioni semplici e brevi;
- utilizzare uno stile chiaro, diretto ed inequivocabile;
- usare verbi in forma attiva;
- essere assertivi (ordini anziché formule più deboli);
- usare verbi in azione anziché nomi astratti;
- rivolgersi direttamente agli utilizzatori.
Non va poi dimenticato il rispetto delle più comuni regole grammaticali della lingua.
I Segni di Interpunzione
I segni di interpunzione sono parte integrante della scrittura e hanno un duplice ruolo:
- ruolo grammaticale: segnalare i limiti di segmenti di test e la relazione esistente fra questi segmenti;
- ruolo retorico: assegnare particolare enfasi ad una parola o frase.
Anche se un eccesso di punteggiatura può rendere un testo singhiozzante, essa confonde meno il lettora dalla totale assenza. Lo scopo della punteggiatura dovrebbe essere quello di evitare di dover leggere una frase per intero per intenderne il significato.
Le funzioni della punteggiatura
Le funzioni principali della punteggiatura:
- punto: pausa forte che coincide con la fine del periodo o frase;
- virgola: indica una pausa più breve del punto fermo;
- punto e virgola: indica una pausa più forte di quella indicata dalla virgola e più debole di quella del punto fermo;
- due punti: sono usati soprattutto per introdurre un discorso o un’elencazione;
- punto interrogativo o punto esclamativo: il primo viene usato nelle domande mentre il secondo nelle frasi esclamative;
- virgolette: vengono usate per riportare citazioni, per definire il significato di una parola poco comune;
- trattino: si usa per dare risalto agli elementi di un elenco;
- parentesi tonde: sono usate per riportare lo scioglimento di sigle.
Struttura fraseologica
Le direttive Europee prescrivono che la documentazione tecnica a corredo di un bene tecnico sia formita nella lingua del paese in cui tale bene viene utilizzato.
Aspetti fraseologici e Direttiva macchine
Con riferimento alla Direttiva Macchine, di seguito gli aspetti importanti da tenere in considerazione nella strutturazione fraseologica delle istruzioni per l’uso:
“Istruzioni: Ogni macchina deve essere accompagnata da istruzione per l’uso nella o nelle lingue comunitarie ufficiali dello Stato membro in cui la macchina è immessa sul mercato e/o messa in sevizio. Le istruzioni che accompagnano la macchina devono essere istruzioni originali o una traduzione delle istruzioni originali.”
È fondamentale intervenire sulla strutturazione fraseologica, la soluzione può essere quella di frazionare il testo in segmenti di contenuto di senso compiuto, smontabili dal contesto in cui nascono per essere riusati in altri contesti, senza perdere le caratteristiche di univocità e leggibilità.
I segmenti vengono strutturati in modo tale da poter essere assemblati fra loro come se fossero “mattoni”.
L’uso di mattoni fraseologici riduce il rischio di utilizzare frasi diverse per esprimere un unico concetto e consente quindi di evitare di dover richiedere traduzioni “inutili”.
Per ottimizzare al massimo la riusabilità di queste fraseologie mattone, garantendo nel contempo la loro univocità e leggibilità, è fondamentale scriverle in modo che siano di senso compiuto, indipendenti ed autonome dal contesto che segue o precede.
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